Tutto si deciderà in Brasile, all’ultima gara. Un ultimo atto carico di
adrenalina, come meritava un Mondiale capace di offrire nelle prime 7
gare, 7 vincitori diversi. Alonso, capace di issarsi in cima alla
classifica, a dispetto di una macchina incapace di progredire al pari
della concorrenza nella seconda parte di stagione, è chiamato a un vero e
proprio miracolo. La trionfale campagna asiatica di Sebastian Vettel, con quattro successi in 5 Gp, la prima vittoria di Kimi Raikkonen ad Abu Dhabi e la ritrovata competitività di Lewis Hamilton e della McLaren sono gli ultimi ingredienti che preparano il banchetto finale. Sebastian Vettel
è pronto a sedersi al tavolo con 13 punti di vantaggio, una macchina
nettamente superiore alla concorrenza e il vantaggio delle combinazioni
dei risultati. Lo sfavorito Fernando Alonso, infatti,
per centrare l’epica impresa di conquistare il suo primo titolo con la
Ferrari dovrà vincere la gara, con Vettel che dovrà arrivare almeno
sesto, almeno nono in caso di secondo posto e fuori dai punti con il
Ferrarista a podio. L'iberico, però, spera di saldare i conti con il suo
più grande rimpianto. Nel 2010, ad Abu Dhabi, si presentò all'ultima
gara da favorito, con 15 punti di vantaggio su Vettel, poi campione del
mondo. In casa Red Bull si fanno i debiti scongiuri, in casa Ferrari si
vive l'attesa con un mix di scetticismo scaramantico, ottimismo e sana
follia ricordando i bei ricordi carioca del passato, Raikkonen 2007 e sorvolando sulle amarezze del passato, Massa 2008. Del resto Interlagos ne ha sempre offerte di tutti i colori. Gioie e dolori. Alla pista l’ardua sentenza.
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